Si
è chiuso il duro 26 agosto del Caribe, lasciando sul campo diversi morti e moltissimi
danni, ma poteva andare molto peggio, specie ad Haiti dove la tempesta Isaac
non è avanzata al livello di uragano ed in Salvador dove il terribile sisma non
ha procurato uno tsunami.
Ad
Haiti continuamente piegata dalle catastrofi naturali, la tempesta che ora si
avvia pericolosamente verso le coste della Lousiana e della Florida, ha causato
otto morti, 14.375 sfollati e 13.561 persone evacuate rapidamente in rifugi
sicuri e temporanei ma che non si sa quando e
se potranno rientrare nelle loro abitazioni, visto che l’Occidente ed il
Sud-Est del paese sono ancora in ginocchio per le inondazioni.
Il
presidente Michel Martelly ed il primo ministro Laurent Lamothe già ieri si
sono recati nei luoghi del disastro, hanno coordinato l’invio di generi di
prima necessità, di personale medico in caso di emergenza ed hanno elogiato il
grande compito della protezione civile che questa volta ha agito in fretta ed
evitato ulteriori tragedie di vaste proporzioni, pur criticando il basso
livello di aiuti internazionali dopo il terremoto del gennaio 2010.
Alla
fine è stata più forte la paura dei danni, sebbene sia troppo presto per una
valutazione precisa e sia altresì necessario evitare strascichi sanitari e
sicuramente le stime economiche andranno riviste. Tuttavia l’aeroporto di
Port-au-Prince ha ripreso a funzionare così come pure i trasporti e l’energia
elettrica seppure a singhiozzo. «Le Organizzazioni
non governative, la comunità internazionale e il governo di Haiti, ognuno è
tenuto a mettere in evidenza tutte le sue risorse per fronteggiare una eventuale
crisi umanitaria imprevista», ha detto il presidente Martelly, acclamato dalla
gente per la prima volta per un presidente haitiano dopo anni.
Nessuna conseguenza invece per il sisma di 6.7 gradi Richter avvenuto
in mare, al largo di El Salvador verificatosi nella tarda serata. Immediatamente
il Centro Tsunami delle isole Hawaii ha diramato un allarme per tutta l’America
Centrale che però alla fine è stato revocato. Altri terremoti sono stati
avvertiti in Guatemala (4.7 gradi Richter) e ad Antofagasta in Cile (5.1 gradi
Richter), anche questi senza danni né vittime.
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