Neppure pinguini, foche e
trichechi si salvano dall’invasione di internet, così grazie alla liberalizzazione
dei domini ed alla fantasia di qualcuno, da qualche giorno anche l’Antartide ha
il suo sito indicizzato con .aq e la prima in assoluto ad ottenere un dominio
con tale appartenenza è un’impresa argentina.
Il dominio .aq in realtà
esiste già da tempo ma era riservato unicamente ad organizzazione governative
firmatarie del Trattato Antartico e quelle su iniziative relazionate al
continente bianco, ma ora anche Dattatec impresa argentina specializzata in
servizi di web hosting e registrazione di domini ha ottenuto la prima
concessione di questo tipo che sicuramente gli frutterà molto in termini di
pubblicità e di esclusività.
C’è però una motivazione
ben precisa. Il continente antartico ha un suo proprio ccTLD (country code top-level domain o estensione di dominio che
è appunto .aq al pari di qualsiasi altro paese e continente ma i requisiti per poterne
usufruire bisogna avere un rapporto molto consolidato e comprovato con il
continente bianco e con le attività che vi si svolgono e per certi versi anche
la presenza fisica e l’impresa argentina è riuscita a garantire tutto questo.
Guillermo Tornatore,
fondatore e CEO di Dattatec spiega che la sua azienda ha ottenuto
l’autorizzazione a seguito di una lunga partnership di ben otto con la
Fondazione Marambio, al fine di dare comunicazione e diffusione alle attività
che essa stava volgendo in Antartide. Tornatore ha contattato Lujan uno dei
pionieri della base Marambo che è nata nei ghiacci antartici nel 1969 e che è
stata fra le prime a tracciare una pista di atterraggio per i velivoli diretti
nell’area e di conseguenze nelle basi vicine e così ha iniziato a collaborare
per comunicare i progetti scientifici della fondazione.
Ora l’obiettivo di Dattatec
è cercare addirittura di spostare una parte della sua sede, tuttora a Rosario
in Argentina, proprio lì, al fianco della Fondazione, così da diventare non
solo la prima impresa con estensione antartica ma addirittura con un domicilio
nel continente meno abitato e più isolato al mondo e da lì proseguire nella sua
attività di comunicazione e di interazione con le attività di studio presenti
ed anzi aiutandole sempre di più nella loro diffusione sul web e nella rete.
Bisognerà capire solo se i server riusciranno a resistere a così tanto freddo.
Nessun commento:
Posta un commento