mercoledì 12 settembre 2012

Dieci giorni di febbre da Tango a Roma




Aria di Argentina fino al 21 settembre nella capitale, dove si svolge la quarta edizione di Buenos Aires Tango, uno dei Festival più attesi ed appassionanti ospitato all’Auditorium del Parco della Musica: un incontro fra culture e una grande occasione per sperimentare l’incredibile impatto del Tango sul pubblico italiano e mondiale.

Dieci giorni in cui sono previste lezioni giornaliere di Tango di un’ora e mezza con maestri specialisti argentini, conferenze e seminari di coreografia sul tema e spettacoli musicali del Duo Fuertes Varnerin e dell’Ensamble “Escalandrum Sextet” dove figura il batterista Daniel “Pipi” Piazzolla, nipote del grande Astor, uno dei miti della cultura tanguera, arricchito il 18 settembre dalla partecipazione straordinaria della stella del jazz italiano Fabrizio Bosso alla tromba.

In più la grande novità di quest’anno è il Campionato dei Campioni che inizierà il 14 settembre e si concluderà con il gran finale il 17 settembre e vedrà sfidarsi otto fra le migliore coppie mondiali di ballerini (Eber Burger ed Yesica Lozano, Paula Ballesteros ed Alejandro Hermida, alcune delle coppie che hanno partecipato anche ai campionati mondiali ufficiali a Buenos Aires) ed il Campionato romano di Tango Salón aperto a professionisti ed esordienti giudicati da Silvana Grill e con ospite d’onore la ballerina, coreografa Milena Plebs, conosciuta in tutto il mondo per le sue tournee con Miguel Angel Zotto.

Dalla sua creazione ad oggi, il Tango, ormai Patrimonio Culturale dell’Umanità, è ormai esportato in ogni parte del mondo ma è in Europa che la febbre per quel “pensiero triste che si può mettere in danza (secondo la definizione di Enrique Santos Discepolo) è ormai a livelli altissimi, tanto che sono centinaia le scuole di tango in ogni parte d’Italia ed il nostro paese è secondo soltanto alla Spagna per diffusione e praticanti (che sono comunque in grande crescita in Germania e nei paesi dell’Est).

Roma incontra dunque Buenos Aires che partecipa attivamente al progetto, compartecipando all’organizzazione dell’evento e prendendo molto seriamente le competizioni organizzate tanto da aver fornito perfino i regolamenti e le indicazioni precise su qualità, passi e tradizioni, perché il Tango, se non lo si fosse capito, è molto più di un ballo.

Nessun commento:

Posta un commento