giovedì 6 settembre 2012

Terremoto senza vittime in Costa Rica ma resta la paura del Big One




Il giorno dopo il Costa Rica si sveglia ricontando i danni del terribile terremoto di 7.6 gradi Richter che ha colpito la regione del Guanacaste e si interroga se sia stato questo il big one, il grande terremoto che tutti aspettavano e che era stato annunciato anni fa da uno studio dell’Osservatorio vulcanologico e sismologico guidato da Marino Protti.

Sembra una storia molto simile a quella di Giampaolo Giuliani e del terremoto in Abruzzo sulla prevedibilità dei terremoti che nel paese è tenuta in notevole considerazione. L’unica certezza è che terremoti di tale intensità nella zona centroamericana dove le placche tendono a scivolare una sull’altra creando grossi squilibri, sono soliti verificarsi, anche se questo è il secondo sisma più potente dal 1950, mentre l’ultimo registrato con danni materiali notevoli è avvenuto nel 1991 con 40 morti in Costa Rica e 79 in Panama.

Il terremoto ha causato perdite di gas, danneggiamenti agli impianti elettrici ed idrici di case ed alberghi e nell’epicentro alcuni centri restano isolati a livello terrestre per crolli o danni a ponti e strade di collegamento e frane che hanno bloccato anche i soccorsi di vigili del fuoco ed operatori sanitari e comunque è molto presto per un completo monitoraggio dei danni materiali per i privati e le aziende.

La presidentessa del paese Laura Chinchilla ha informato alla tv che la situazione sta lentamente tornando alla calma e che non è possibile fare previsioni su possibili nuove scosse (nel frattempo ci sono state più di 500 repliche e le medesime, altrettanto forti, dureranno per settimane, forse mesi) ma visitando le zone terremotate ha parlato di un vero e proprio miracolo. «Avrebbe potuto essere una catastrofe. La prima sensazione è stata di sgomento e di timore e non sottovalutiamo i danni, ma al momento non registriamo vittime ed è stato un miracolo che non ci siano state conseguenze gravissime».

In occasione del terremoto era stato diramato l’allarme Tsunami per tutto l’Oceano ed in particolare per l’America Centrale poi ridimensionato con il passare del tempo, ma fortunatamente non c’è stato alcun evento successivo che avrebbe potuto aggravare il bilancio delle vittime e dei danni ingenti. Resta la paura, paradossalmente, per quello che non è ancora accaduto e potrebbe accadere, per questo in molte zone vicine all’epicentro ci si organizza non solo per l’evacuazione ma c’è chi programma addirittura l’abbandono definitivo, ma nessuno degli esperti se la sente di confermare e neppure di smentire.   

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